un blog per iniziare

THE LITTLE OLD DOLLHOUSE MINIATURE
a Doll House that is born little by little with old materials.

Una passione che molti di noi hanno nascosta in fondo al cuore legata ai ricordi d'infanzia. Non voglio perdere l'occasione di realizzare un sogno innocente che dà tanta gioia e amante del Brocante e Piccolo Antiquariato cercherò di realizzare ogni cosa, per quanto mi sia possibile, con materiali che provengono dal passato. Nellina

Nel tempo tutto si evolve. Nel ripostiglio della mia casa d'infanzia erano custodite le mie vecchie bambole che ho portato a casa mia. Nella ricerca dei loro marchi ho scoperto il mondo delle bambole americane degli anni '50 e me ne sono innamorata.

Ho iniziato una piccola collezione e in questo blog vi parlerò anche di loro. Priscilla ha ormai molte sorelline!

To contact me: copy and paste my email brocanteviolavintage@gmail.com

domenica 1 aprile 2018

Buona Primavera

Da tanto tempo sono lontana da questo mio blog che amo tanto. Tanti eventi sono successi ma le mie amate bambolette mi danno momenti di serenità.

Ho trovato una foto della piccola Priscilla di qualche tempo fa, quando vivevo in un'altra casa. Spero sia l'inizio di una nuova avventura con le mie piccole in una casa ancora diversa che non è quella di prima ne quella di adesso.

mercoledì 5 ottobre 2016

Bambola Furga 1950. Le prime damine Furga

In questo post vi parlerò di una bamboletta appartenente alla prima serie delle"Damina Furga".


Purtroppo, credo per continuità di stile di abbigliamento (ma solo di stile in quanto si parla di vestiti totalmente diversi per fattura e materiali) abbiamo una prima serie di "Damine Furga" che era in cartapesta risalente agli anni '50 di cui non vi sono tantissimi esemplari, mentre negli anni '70 fu ripresa con lo stesso nome una serie prodotta in plastica che a tutt'oggi è molto conosciuta e conta moltissimi modelli di abbigliamento che nulla hanno a che vedere con la prima serie.

Ma torniamo alla bambola protagonista di questo post.

Bambola Furga il giorno del ritrovamento

La storia di cui vi parlerò riguarda una bamboletta molto sfortunata.
L'ho incontrata una domenica mattina di buonora in un mercatino, nel banco di un rigattiere. Era stata trovata in una soffitta durante uno sbarazzo affidato a quelle persone che portano via tutto per liberare case dai vecchi mobili e da tutto ciò che si trova in soffitta e nelle cantine.

La vidi su di una scatola, tutta sporca, seduta alla meno peggio, il cappello storto, il bel vestito in seta, che doveva al tempo esser stato magnifico, tutto sciupato, lo sguardo che pareva triste...
Si sa che noi amanti delle bambole le umanizziamo ma ... forse sono effettivamente un po' umane!
Quando la presi in mano il suo sonaglio squillante mi sembrò un grido, un'invocazione.

Non sono una appassionata delle Furga, neanche delle bambole italiane degli anni '50, ma questa bamboletta era come se chiedesse aiuto.

Furga 1950
Damina Furga ripulita e sistemata

L'impressione che ebbi fu di una bambola regalata ad una bambina in occasione della Prima Comunione, come era uso un tempo, ma che non fu mai giocata o giocata poco e che finì in soffitta e lì dimenticata tra sedie rotte e scatoloni. Nel tempo qualche infiltrazione del tetto aveva fatto scendere delle gocce di pioggia che lei aveva potuto appena scansare ma il suo bel vestito di seta bianco ne era rimasto irrimediabilmente colpito in una parte.

Ecco quello che pensai nel giro di pochissimi istanti, era come se vedessi tutte le sequenze.  Così decisi di prenderla, anzi non lo decisi la dovevo prendere e basta per strapparla al suo triste destino.

La signora che me la vendette, era stata lei a trovarla, avendo visto come era malridotta pensò di far bene buttando il vestito in lavatrice, fortunatamente non ci mise tutta la povera bambola.

Furga vintage vestiti
vestiti dopo la sistemazione

Il vestito ne uscì assai rovinato e strapazzato, le macchie non si erano tolte, se non l'avesse toccato sarebbe stato meglio perchè così sembrava impossibile recuperarlo.
Dopo una contrattazione scocciante, scocciante perchè chi non sa di bambole pensa che una vecchia bambola ha valore stratosferico in qualsiasi condizione si trovi, che poi sia dell'800 o degli anni '50 per loro è lo stesso, vale tanto sempre e vagli a spiegare che non è così. Dopo appunto il tira e molla sulla cifra finalmente la bambola divenne una MIA bambola.

Furga vintage vestiti e damina furga 1950
Bambola Furga  anni '50 con vestiti originali 


Portai la piccola a casa la spogliai e la lavai con delicatezza. Tranne una falange la bambola era perfettamente integra. Lavai le scarpette e i calzini che vennero pulitissimi, anche il vestito e la sottogonna lo lavai di nuovo con delicatezza.

cerchio con ferro del sottogonna 

C'è voluto tempo per decidermi come sistemare al meglio il tutto.  La sottogonna con il cerchio in ferro aveva piccole mancanze nei punti dell'infiltrazione che ricucii con il sistema ad incrocio, Il vestito e la fodera erano piuttosto rovinati in un punto. Alla fine ho optato per l'eliminazione di una parte di gonna e sottogonna dall'arricciatura per tutta la sua lunghezza, una fetta di circa 7 cm di stoffa che non poteva essere riparata.

Furga - gonna

La giacchina ho potuto salvarla tutta e ricucire il volantino staccato. Per rimediare a qualche inevitabile imperfezione, dovuta al tempo e alle nuove sistemazioni del volantino, ho applicato un vecchio pizzo che alla fine è risultato perfettamente compatibile col tessuto, ne ho messo il riporto anche nel colletto davanti e poi anche al collo dietro per nascondere un centimetro di strappo ripreso.

 Il cappello di seta azzurra è stato più difficile farlo tornare pulito ma alla fine ci son riuscita.

 Furga - Cappello in seta

Quello che non ho toccato è il pagliaccetto, troppa paura di sciuparlo, così l'ho lasciato addosso anche se ha qualche macchia più scura. Avrei potuto rimodellare i volantini del vestito, anche sostituirli perchè tra le mie stoffe antiche e vintage ho ritrovato l'esatto tipo e colore di seta, ma in fin dei conti anche così sfrangiati mi sembrano belli e poi i tessuti leggermente sfrangiati oggi sono così di moda e con quell'aria vissuta è anche più bella.

Furga bambole vintage

Bambola Furga vintage con sonaglio

Pagliaccetto parte retro




La terza foto mostra la differenza tra il pagliaccetto che per timore non ho lavato e la sottogonna lavata. Da notare lo stesso laccetto e la differenza del colore dovuta al tempo.


Ora la Piccina è pronta, ha i capelli perfetti con tutti i suoi fermagli originali. In fondo è rimasta tutta originale. Avevo dei fiori bianchi della stessa epoca così le ho confezionato una ghirlandina e poi un gioiellino ci vuole e cosa meglio di una perla?

Eccola pronta come Cenerentola al ballo. Ormai sarà per sempre una principessa, una damina come era giusto che fosse e mi piace immaginare che di notte le mie piccole facciano festa e ballino fino all'alba con principi sconosciuti come in una vecchia fiaba.



Da che ho lei comincio a guardare le Furga con occhi amorevoli specialmente quelle piccole che mi fanno più tenerezza, sia le vecchie Furga che affettuosamente vengono spesso chiamate le Furghette, che quelle vintage in vinile.

Un accenno del  marchio. Parlare del marchio Furga è quasi inutile. Furga è il più famoso marchio italiano di bambole.
Ma se parliamo di Furga quello che subito viene in mente sono le famose tre S:  Susanna, Sylvie, Sheila ovvero le Alta Moda Furga degli anni '60 che ebbero molto successo e a tutt'oggi sono molto ricercate dai collezionisti. Sono corrispondenti alle fashion dolls che ebbero una larga diffusione una decina di anni prima in America. Con i loro vestiti all'ultima moda determinarono anche in Italia un cambio di scelta drastico nel mondo delle bambole. La produzione di bambole Furga è molto ampia e la dicitura "Le più belle bambole italiane" è meritata. 

Ah ora la mia Furga ha un nome tutto personale. L'ho voluta chiamare Ombretta, non c'è un perchè, mi è venuto spontaneo perchè mi pare sia un nome che le si adatta molto.

Nellina


domenica 8 maggio 2016

Miss Revlon la signorina che ha rivoluzionato il mondo delle bambole

Miss Revlon fu la prima bambola signorina nata come vera bambola per giocare. 




In passato, verso la fine dell'800, erano state fatte delle bambole con fattezze da signora come mini manichini al servizio della moda del tempo. Gli abiti in miniatura indossati dalle bambole, una volta scelti, venivano confezionati con le misure delle clienti.

Per le bambine c'erano solo bambolette e bambolotti, con sembianze da neonato o comunque infantili, per stimolare e rafforzare il sentimento materno insito in ogni bambina.


Ma per parlare di questa dolce Miss Revlon dobbiamo fare un salto nelle profumerie del passato.
Se qualcuno di voi lettori era bambino al tempo degli anni '50/'60 ricorderà certe profumerie di quegli anni molto diverse dalle odierne.

E' difficile dare un'idea delle profumerie di quel periodo. Nel web ho trovato questa foto dell'antica profumeria di Bologna Sacro Cuore che ha ancora qualcosa di quell'atmosfera che sapeva di talco e belletti.



C'è una profumeria che si è come stampata nella mia mente, si chiamava "Profumeria Bertelli" ed era sulla via principale della mia città. Ricordo le grandissime vetrine piene di profumi, saponette, ciprie, rossetti, smalti, ecc. Quando passavo davanti a quel negozio speravo sempre che mia mamma avesse qualcosa da comprare perchè mi sembrava di varcare un mondo da sogno, un mondo profumato e colorato dove ogni signora poteva acquistare il necessario per trasformarsi in una donna bellissima. Fantasticavo su quando da grande avrei potuto anch'io entrarci e trasformarmi in una signorina elegante, profumatissima e curatissima.



La vendita della Signorina Revlon si diffuse proprio in questo tipo di negozi dove venivi avvolto da un profumo inebriante che quasi stordiva, profumo che non era una vera essenza ma un insieme di tutti i profumi che emanavano i vari prodotti. Me la immagino in bella mostra su di un banco circondata da talchi e boccette di profumo, rossetti e ciprie con vicino qualche foulard, una pochette, dei fazzolettini ricamati...


Ma chi è questa Signorina Revlon?



Miss Revlon, questo il suo nome di battesimo, fu la geniale idea della ditta di cosmetici Revlon di Charles Revlon.  Furono prodotte per un breve periodo, dal 1956 al 1960, dalla ditta americana Ideal.


Le signore  del tempo che frequentavano le profumerie non potevano rimanere indifferenti davanti a quella deliziosa bamboletta. Vestita alla moda, con tutta una serie di abiti e accessori, compresa la biancheria intima, con calze di nailon, giarrettiere, mutandine e reggiseni, sottogonne vaporose fino ad arrivare ai corsetti e reggicalze, era la giovane donna che le rispecchiava o a cui desideravano somigliare.




Il suo guardaroba comprendeva tutto, dalla camicia da notte al pigiama alla vestaglia e poi tutto un crescendo di abiti, da mattino, da pomeriggio, da party, da gran sera, cappellini, piume, guanti, pochette e borse secondo l'occasione, stole di pelliccia, cappotti, spolverini e cappe, bracciali, collane, orecchini e anelli, occhiali da sole, completi da mare, scarpe dai tacchi alti abbinate agli abiti...insomma tutto ma proprio tutto ciò che una giovane donna bon ton doveva avere nel proprio guardaroba .



I modelli degli abiti rispecchiavano quelli del periodo e potevano essere anche complessi, le stoffe sempre di ottima qualità, spesso in organza o seta, la fattura molto accurata.

Le bambole erano ovviamente destinate alle  bambine e le mamme erano felici di regalargliele perchè educavano le piccole a essere eleganti e ordinate. Vestendo le bambole imparavano ad accostare gli accessori agli abiti e scegliere questi secondo le occasioni e i momenti della giornata.
Le bambine avrebbero fantasticato e sognato con la nuova bambola in attesa del giorno quando anche loro sarebbero diventate delle belle signore.



Le Miss Revlon erano accompagnate dall'etichetta e da un libretto. La bambina era stimolata ad innamorarsi ancor più di questo nuovo tipo di bambola perchè veniva descritta come una sorella maggiore che non l'avrebbe fatta più sentire sola, a cui tutto si può confidare e che si può vestire  e pettinare come la mamma, elegante e raffinata, ma con la possibilità di scegliere da sole tutto il guardaroba, gli accessori e la pettinatura. 








Ma la ditta Revlon cosa ci avrebbe guadagnato? Solo il ricavato delle bambole decurtato dalle spese di produzione?
Già questo starebbe stato un buon guadagno vista la veloce e grande diffusione che ebbero da subito. Ma Charles Revlon mirava a ben altro.

Da astuto manager aveva messo le basi per avere una futura clientela che avrebbe scelto i suoi prodotti. Le bambine, che accompagnavano le mamme nelle profumerie, oltre agli acquisti di abiti  e accessori per le loro bambole, cominciavano a vedere le profumerie come il luogo dei sogni per il loro futuro.
Rossetti, smalti, ciprie e belletti sarebbero stati i loro prossimi acquisti non appena avrebbero messo da parte le bambole e indovinate quale marchio sarebbe stato senz'altro preferito?
Quale nome sarebbe subito venuto alla mente? Naturalmente Revlon ! 
Charles Revlon aveva così fidelizzato un grande numero di clienti!

Da Wikipedia:
Fidelizzare con efficacia permette di ottenere un reale ritorno dell'investimento, in particolare per quel che riguarda il medio/lungo periodo, ma soprattutto è importante perché i costi per l'acquisizione di nuovi clienti sono quasi sempre superiori a quelli sostenuti per il mantenimento di quelli vecchi. Le statistiche dicono che acquisire un cliente è 20 volte più costoso che conservare un cliente. Ma per conservare un cliente è necessario fidelizzarlo.
Un cliente soddisfatto e fidelizzato è infatti un cliente che ritorna e acquista ancora: è del tutto evidente quindi quanto sia importante per ogni azienda o realtà commerciale acquisire una rilevante quota di clienti sicuri che garantiscano una base di fatturato stabile e duratura.

Ma ritorniamo alla nostra bambola.
Il volto di queste è davvero delizioso, diverso, non paffutello come quello delle bambole a cui si era abituati. Dovendo rappresentare una signorina il volto è delicato, leggermente triangolare, l'incarnato roseo e gli occhi grandi con ciglia dipinte oltre quelle applicate, la bocca color ciliegia e le unghie delle mani e dei piedi smaltate.



I capelli medio-lunghi sono acconciati generalmente con grandi riccioli, come richiedeva l'epoca, tenuti in forma da una delicatissima retina invisibile che per la foto ho voluto mettere in evidenza. Nella realtà neanche si nota essendo del medesimo colore dei capelli.



Il busto non è rigido ma snodato in vita perchè formato da due parti in modo da darle movenze più naturali. Anche il collo, le braccia e le gambe sono all'attaccatura più flessibili di quelli delle classiche bambole in vinile del tempo. 

da pinterest Miss Revlon TV20


da Pinterest Miss Revlon VT18
con biancheria intima e scendiletto


Da Pinterest Miss Revlon vestiti e accessori 

Miss Revlon fu prodotta in 4 misure 10. 15, 18 e 20 pollici. La mia è di 18 pollici e francamente sono quelle che preferisco perchè ritengo abbiano il viso più bello, un po allungato nel mento, mentre le altre hanno il viso più rotondo anche se le 15 hanno spesso i capelli più lunghi e le 10 (che poi sono 10 1/2) sono le più ricercate dai collezionisti. Furono fatte anche le 22 pollici ma in pochi esemplari. Anche tra le 18 pollici mi sembra di vedere un distinguo perchè non tutte hanno il visetto un po' allungato cosa che trovo in assoluto più bella. Probabilmente durante la produzione si usarono stampi diversi, ma già è difficile individuarlo per le bambole più famose ed importanti figuriamoci per queste in vinile e per giunta americane (l'America è lontana assai!).

da Pinterest Miss Revlon TV18
nella cintura il marchio dell'originalità del vestito


da Pinterest due Miss Revlon TV18

due Miss Revlon 10 con vestiti ed accessori originali


La mia Bambola è arrivata dritta dritta dall'America con scatola, libretto, marchio e varie tutto originale compresa stola, collana e orecchini.  L'ho tanto inseguita su Ebay e alla fine sono riuscita ad aggiudicarmene una che mi piaceva particolarmente. L'ho attesa con ansia e fortunatamente è arrivata subito. Spero di darle una sorellina.


Concludo con due immagini della mia dolcissima Miss Revlon che ha anche un nome proprio Helen


martedì 24 febbraio 2015

Un vecchio bambolotto un po' speciale

Quello di cui vi parlerò in questo post è un piccolo vecchio bambolotto, un poco speciale perchè rappresenta quel qualcosa che ci è sfuggito di mano con l'avanzare del benessere e del progresso.

altalena anni '50
Un piccolo bambolotto e una altalena degli anni '50

Anche l'altalena dove è seduto è un giocattolo del tempo passato e anch'essa fa parte di quegli anni che solo adesso, guardando indietro, ci creano un velo di nostalgia per la vita di allora ormai irrimediabilmente perduta.

Non saranno certo i giovani a rimpiangere gli anni '50 e forse neanche la maggior parte delle persone. Io stessa fino a pochi anni fa ne rimanevo se non proprio indifferente non certo entusiasta preferendo periodi più antichi e romantici.

Ma non voglio affrontare un ampio discorso su quegli anni che esula dal contenuto di questo blog e passo a parlarvi del bambolotto in questione.

bambole di una volta
un bambolotto italiano vintage


Il Pupetto, così lo chiamava la mia vecchia zia romana che me lo regalò (pupetto da poupée, una delle tante reminiscenze della lingua francese radicate nella nostra lingua),  proveniva da una di quelle piccole botteghe di quartiere piene di miriadi di oggetti di poco costo frequentate dalle massaie (che termine!) che dovevano per forza fare i conti con gli stipendi del tempo.
Questi piccoli negozi, a volte davvero minuscoli, erano stipati fino al tetto con scaffalature in legno piene di tutto, dalla biancheria intima per tutta la famiglia, alle scarpette per i più piccoli, dalle saponette al profumo, dalle spagnolette ai gomitoli di lana, detersivi, alcool, lucido da scarpe di ogni colore, lacci, fiocchi e nastri per i capelli, bottoni dei tipi più in uso e mille altre cose.
Non potevano mancare anche i giocattoli perchè se giocattoli di una certa importanza erano venduti in negozi specializzati e riservati come regalo per le grandi feste, piccoli giochi di poco conto facevano parte del quotidiano di ogni bambino.

giocattoli anni '50
il ciuccetto, un classivco dei bambolotti vintage


Terminata la scuola alle 12,30, fatti i compiti, i bambini avevano un'enorme quantità di tempo da riempire prima del Carosello (se avevano la tv) che annunciava la fine della giornata con cena e messa a letto.

Questo per quelli delle elementari perchè prima non tutti i bambini andavano all'asilo quindi fino ai 5/6 anni un bambino doveva convivere con gli adulti cercando di non rompere e dovendo comunque passare la giornata.

Ecco l'utilità dei giochi che mamme, nonne e zie compravano a cuor leggero per il poco costo nelle botteghe di quartiere.


Negli anni '50/'60 non eravamo invasi dal made in Cina ma esistevano migliaia di piccole realtà che lavoravano anche in casa per la fabbricazione di oggetti d'uso quotidiano. C'erano intere famiglie che si dedicavano a lavori manuali per produrre scarpe, calze, cappelli in stoffa e paglia, spazzole, vestiti per neonati e così via, giocattoli compresi.

Avevo una compagna di classe alle medie che abitava vicino casa mia così una volta che era stata assente per un po' e le portai i compiti mi stupii nel vedere che a casa sua fabbricavano palloni e palloncini. I palloni erano quelli cuciti a spicchi per il calcio, non per le grandi squadre ma per i ragazzi di periferia, ma la maggior produzione erano i palloncini delle feste, anche questi cuciti a spicchi fatti di una leggera plastica coloratissima e portavano in cima un elastico che serviva a farli rimbalzare tenendoli in mano (ora questi palloncini non esistono più). Mi meravigliai moltissimo nel vedere che tutta la famiglia, dai nonni ai bambini più piccoli, erano impegnati in questo lavoro nel grande stanzone di una casa che un tempo aveva conosciuto ben altri status sociali.

la mia vita anni '50


Tornando al mio Pupetto  questo veniva da una bottega della zona di via Nomentana a Roma. Sicuramente è stato costruito nella zona di Roma perchè non credo che fosse conveniente comprare merce proveniente da lontano. Tutto in celluloide è alto circa 15 cm. L'assembramento non è molto curato, i segni della colla delle giunture sono in alcune parti evidenti, i piedi sono colorati a mo di scarpetta e il pagliaccetto è incollato al corpo.
E' veramente straordinario il pagliaccetto perchè formato da un'unico pezzo di stoffa ritagliata e neanche orlata  magistralmente adattata al corpo. Il decoro è un nastrino che dà l'idea della parte alta del pagliaccetto e si risolve con un fiocco cucito in 2 punti. A completare l'immancabile ciuccio infilato in un filo di cotone a mo di collana.
Gli occhi color celeste sono mobili, i capelli stampati e colorati, come usava al tempo, di un improbabile color arancione, le gote rosa e la bocca rossa. Le manine sono stranamente incollate ai polsi, nel senso che non sono un tutt'uno col braccio, e una porta all'interno un piccolo buco dove certamente era incastrato qualcosa, forse la miniatura di un sonaglino, cosa molto comune al tempo. Purtroppo quello che aveva in mano non lo saprò mai perchè il piccolo fu testimone di una incursione di ladri in casa della zia e tutto fu buttato all'aria, lui compreso. Mia zia, che veniva ogni estate a casa nostra,  vedendo il disastro recuperò immediatamente il pupetto temendo che fosse stato rotto o che nel trambusto di carabinieri e varie qualcuno lo avesse potuto schiacciare, visto che lo aveva comprato per l'imminente partenza. Quella fu la prima e unica volta che mi regalò dei giocattoli e forse per questo ci teneva tanto, anche se per me era ugualmente una festa quando veniva perchè oltre a starmi molto simpatica mi regalava sempre tanti bei maglioncini fatti da lei e faceva i vestiti alle mie bambole.

In verità insieme a lui me ne regalò anche un altro, che mi piaceva un sacco ma che una ventina di anni fa subì una brutta fine poichè il mio secondo figlio non vedendo che la sorellina ci stava giocando si sedette in una poltrona dove era stato momentaneamente posato schiacciandolo irreparabilmente.

Il malcapitato si chiamava Poldino, lo aveva scritto a penna in bella scrittura sul bavaglino, unica parte in stoffa, per il resto era in celluloide.
Alto complessivamente meno di una ventina di centimetri, seduto in un seggiolone verde, aveva davanti il piatto della pappa e un cucchiaio in mano. Tra il busto e le gambe aveva la plastica zigrinata  di un sonaglio a soffietto e se lo schiacciavi suonava perchè il viso aveva l'espressione di un bimbo capriccioso che piange. Per me, anche se adulta, è stata una grande perdita perchè so quanto sia quasi impossibile ritrovarlo in vendita.

giocattoli 1950
Altalena in ferro traforato con tettoia in plastica gialla e frangia bianca


Questa altalena è sempre stata tra i miei giocattoli preferiti, non ricordo quando l'ho ricevuta in regalo, forse verso i 5 anni, ma comunque i primissimi anni '60. Amavo andare sull'altalena in un villino in campagna di miei zii e sicuramente quando i miei la videro in vendita furono illuminati e me la regalarono. 

Molti dei miei giocattoli erano suggeriti dal nostro quotidiano. Il frigo con tutti gli accessori interni ,bottiglia del latte compresa, quando comprammo il frigo, la stanza da pranzo con tutte le apparecchiature e il tappeto (purtroppo andato), le sedie che somigliavano alle nostre appena acquistate, il carrello per le vivande, il pianoforte che avevano i miei zii e mi piaceva tanto, la culla perchè mi avevano fatto il lettino nuovo, il salotto per le bambole quando cambiammo quello di casa, la carrozzina quando ancora anch'io andavo in carrozzina, ecc. insomma do merito ai miei perchè per i giocattoli mi sono sempre ritenuta fortunata. 

Oggi il collezionismo è orientato verso i giocattoli di latta, bambole firmate e trenini ma ci sono giocattoli degli anni '50/'60 che possono suscitare ancora belle emozioni e quelli che vi ho presentato in questo post per me lo sono perchè hanno conservato intatto lo spirito di quel tempo.

Nellina



lunedì 17 novembre 2014

Una doll inglese tra le americane

Una doll anni '60 che arriva dall'Inghilterra.


bambole inglesi vintage

Insieme alle americane che ho acquistato c'era anche questa inglesina molto carina.

bambole anni '60


Tra gli anni '50 e gli anni '60 si sviluppò la moda delle bambole fashion. Nata in America questa moda si diffuse rapidamente negli stessi anni anche in Europa.

Le bambole inglesi fino al primo '900 non avevano la bellezza e finezza delle francesi e tedesche, anzi, in genere,  le più pregiate in cera non vantavano una grande bellezza.

Una Chiltern doll dell'epoca con scatola
(foto da web)

Fu verso gli anni '40 che in Inghilterra le bambole iniziarono ad avere visetti graziosi e negli anni '50 - '60 anche lì si produssero le fashion dolls che tanto piacevano alle bambine e mamme dell'epoca.

teenage dolls 1960

Questa graziosa bambola porta il marchio Chiltern, marchio molto famoso per i suoi orsi (Bear) fin dal 1915. Negli anni '50 la ditta si dedicò anche alla creazione di bambole ma, per quel che ho potuto informarmi fino ad ora, raggiunse il massimo nel settore dolls con le teenage specialmente con questo modello assai bello anche come corpo. Il viso è in vinile morbido mentre il corpo è fatto di una bella plastica dura di colore più chiaro rispetto alle fashion dolls americane, mano e piedi con unghie dipinte in rosso.

Chiltern doll senza vestiti
(foto dal web)
La ditta Chiltern fu poi rilevata nel 1967 da un'altra azienda che produceva anch'essa giocattoli per cui non furono molte le bambole che ha prodotto col suo marchio.

bambole da collezione

I capelli di questa piccola sono decisamente belli, foltissimi e curati.
Gli accessori sono tutti originali, sandaletti bianchi di plastica, mutandine color panna e calze velate di bella qualità.

fashion dolls


Il vestito, che è anche questo originale, ha avuto una piccola disavventura. 
Originariamente era come nella foto sotto dove l'inglesina chiacchiera con un'americanina.

glamour dolls 1960


Era un tantino sbattuta dal viaggio e da chissà quale provenienza così ho deciso di lavare tutto: bambola, calze, slip, sandali e vestito.

Il vestito però si è come dileguato in alcune parti nel davanti, anche se lavato a mano delicatamente e mi sembrava perduto. Ho quindi deciso di eliminare quella striscia irrecuperabile, che fortunatamente era al centro e rimetterlo insieme scucendo un po' il riccio in vita.







Ma come porre rimedio alla cucitura centrale? Ho cucito sopra un pizzo passanastro dell'epoca con un semplice nastrino in tinta e della stoffa tagliata ho recuperato il recuperabile e fatto 3 roselline. Le margheritine di guarnizione avanzate le ho sistemate nel corpetto in alto e mi pare che l'insieme sia riuscito armonioso. 
Non posso che ritenermi soddisfatta della mia dolce English vintage doll.

English teenage doll

Il suo nome è Elizabeth

Nellina